STORIA DEI MONTI ROSSI


La formazione dei Monti Rossi risale all’ eruzione del 1669 .

Dalla parte più meridionale si forma grazie all’ eruzione una collina di 250 m di altezza; il Monte Ruina o Monti Rossi che il più grande tra i coni "avventizi " etnei.

Essi costituiscono il più grande dei coni laterali etnei, hanno un perimetro di 3 km ed un’ altezza di 250 m sul piano di Nicolosi. I Monti Rossi, in realtà, è un monte bivertice così chiamato per la colorazione rossa del terreno dovuta alla presenza di materiale piroclastico ossidato e sono costituiti da scorie laviche e da sabbie vulcaniche Qui ebbe luogo uno dei più catastrofici eventi eruttivi, che si ricordi in epoca storica, le cui colate portarono distruzione, anche, giù a valle sino a Catania ed al mare.

Intorno al 1930 i versanti nord e nord – est vennero rimboschite con Pinus Spinea formando un fitto bosco . Nel 1968 alle base delle pendici esposte a nord-ovest si iniziò lo sfruttamento delle sabbie vulcaniche ed, ancora oggi, sono ancora visibili le ferite sui Fianchi dei crateri .

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Il sentiero che vi accingete a percorrere è localizzato alle pendici dei Monti Rossi . Il percorso , che riveste importante interesse sia dal punto di vista geologico che botanico , si snoda per una lunghezza di 2940 metri . lungo il sentiero si incontrano radure ricche di specie endemiche e formazioni boschive derivate da pini e querce.

Lungo il percorso sono stati posti dei paletti in legno con sovra impressi i numeri da 1 a 9 ; ogni numero evidenzia un punto di osservazione al quale corrispondono particolari caratteristiche .